Lussazione Rotulea
La lussazione rotulea mediale è una condizione patologica molto frequente nella specie canina (rappresenta circa l’80% di tutte le lussazioni di rotula), in cui la rotula non è più alloggiata nella sua sede fisiologica (solco trocleare), ma si trova medialmente ad essa. Nonostante possa colpire animali di ogni razza, i cani di taglia piccola e nana (Maltesi, Bolognesi, Barboncini, Pincher, Yorkshire, Chihuahua) sono particolarmente predisposti allo sviluppo della patologia, così come fra i cani di taglia grande il Bulldog ed il Pitbull. Può essere di origine traumatica o congenita, anche se la seconda evenienza è senza dubbio la più frequente.
Un esame ortopedico accurato è fondamentale per caratterizzare il grado della lussazione e per escludere una concomitante lesione del legamento crociato craniale. La visita deve comprendere la valutazione dell’andatura, sia al passo che al trotto, al fine di valutare la presenza di deformità scheletriche ed il grado di zoppia eventualmente presente. La diagnosi si basa sul riscontro o sull’induzione della lussazione mediale della rotula; i rilievi sono variabili, e dipendono dalla gravità della lussazione. Esiste infatti un sistema di classificazione che consente di suddividere la patologia in 4 gradi, di gravità maggiore procedendo dal 1° (in cui il cane è tipicamente asintomatico) al 4° (condizione estremanente debilitante e generalmente incompatibile con la deambulazione del cane).
La diagnosi è essenzialmente clinica (deambulazione e visita) ma talvolta, particolarmente nei casi più gravi, è necessario eseguire uno studio radiografico del femore e della tibia per valutare l’eventuale presenza di alterazioni scheletriche alla base della patologia, e per decidere la terapia adeguata.
La scelta del trattamento più adeguato per ogni paziente si basa sull’analisi accurata dell’anamnesi, dei riscontri clinici e dei segni radiografici: il primo step decisionale prevede la scelta tra un trattamento di tipo conservativo ed uno di tipo chirurgico. I pazienti adulti e asintomatici, che non manifestano alcun segno di zoppia, non sono in genere dei candidati per la chirurgia: infatti questi cani rispondono bene ad una gestione di tipo conservativo; al contrario, i pazienti che mostrano zoppia, o gli animali molto giovani, traggono generalmente un notevole beneficio dall’intervento chirurgico. L’intervento è consigliato quasi sempre nei pazienti giovanissimi (scheletricamente immaturi), sia sintomatici che non, alla luce del fatto che la condizione di lussazione determina spesso un precoce danneggiamento della superficie articolare della rotula stessa.
Le tecniche chirurgiche che sono state sviluppate nel corso degli anni sono molte: tra gli interventi principali sono stati descritti la trasposizione della cresta tibiale, l’approfondimento del solco trocleare, la tecnica liberatoria dei mezzi di contenimento mediali (capsula articolare e retinacolo), il rinforzo dei mezzi di contenimento laterali mediante embricazione e le osteotomie correttive; quest’ultime sono delle complesse chirurgie di riallineamento dell’arto, mentre le altre rientrano nel gruppo delle tecniche tradizionali. Di solito è l’associazione di più tecniche a garantire un’adeguata stabilizzazione della rotula, minimizzando il rischio di recidiva, e va tenuto a mente che alcune di queste non vanno mai utilizzate da sole. Va inoltre precisato che le osteotomie correttive si utilizzano nei pazienti con deformazioni scheletriche di una certa entità, nei quali è impossibile mantenere la riduzione della rotula con gli altri tipi di chirurgia.
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