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Bimbo sbranato a Mascalucia da due Doghi Argentini....

CATANIA - Un bimbo di un anno e mezzo è morto sbranato dai due cani di famiglia a Mascalucia, nel Catanese, in via Del Bosco. Ferita a un polpaccio la madre che avrebbe fatto scudo con il proprio corpo. Inutile il trasporto del bimbo con l'elisoccorso in ospedale. La tragedia è avvenuta in una villetta di via Del Bosco: i cani erano di proprietà della famiglia e all'improvviso hanno azzannato il bimbo al volto, al torace e al collo, uccidendolo praticamente sul colpo. Secondo una prima ricostruzione della polizia municipale di Mascalucia, che ha sequestrato la villa ed affidato i cani ai veterinari dell’Asl, il piccolo stava giovando intorno a mezzogiorno con la mamma in una piccola piscina gonfiabile sul prato della villetta. Improvvisamente gli animali, di razza Dogo argentino, si sono avventati contro di lui e lo hanno azzannato alla testa e al collo senza lasciargli scampo, dopo avergli reciso la giugulare. Nel disperato tentativo di strappare il bimbo agli animali, la madre è stata ferita gravemente ed è stata ricoverata all'ospedale Cannizzaro. La donna è indagata per omicidio colposo: al momento dell'attacco non sarebbe stata vicina al bambino che giocava con gli animali.


La Procura etnea ha aperto un'inchiesta affidata al sostituto procuratore Fabrizio Aliotta. I due Dogo, di tre e otto anni, sono stati posti sotto sequestro e affidati al servizio veterinario dell'Azienda sanitaria provinciale. Il PM ha sequestrato anche la villa per il tempo necessario a effettuare tutti i rilievi utili alle indagini. Sul corpo del piccolo Giorgio sarà eseguita l'autopsia. Il magistrato attende di poter interrogare la madre, Maria Crisafulli, di 31 anni. Il padre del piccolo non era in casa al momento dell'attacco fatale. E' lui il padrone dei due cani.

"E' un giorno tragico oggi per Mascalucia, vi invito a pregare per il piccolo di poco più di un anno che non ce l'ha fatta e per la madre ferita nel tentativo di strapparlo ai loro cani inferociti", scrive su Facebook il vicesindaco di Mascalucia Fabio Cantarella. La tragedia è avvenuta all'interno della villetta familiare, che è stata posta sotto sequestro insieme ai due animali. "Lasciate che vi confidi solo una cosa - aggiunge il vicesindaco - con tutta la fede che posso immaginare non riesco ad accettare che un bambino indifeso muoia così. O forse è la mia fede che non è abbastanza forte per comprendere".

"Il cane non impazzisce all'improvviso, il cane manda dei segnali e soprattutto il cane, qualsiasi razza sia, deve essere educato. Si deve farlo socializzare con gli altri cani e soprattutto con le persone. I due dogo argentini della tragedia nel Catanese probabilmente non avevano mai socializzato con il bimbo e, pur essendo cani di famiglia, non avevano mai giocato con il bambino". E' quanto affermato da Massimo Perla, responsabile nazionale del Settore cinofilia di Csen, in merito al bambino di un anno e mezzo sbranato da due cani di razza dogo argentino.

"Quanto accade dipende sì dal carattere e temperamento del cane - precisa l'esperto - ma soprattutto dipende dall'uomo, dal padrone o da come allevano l'animale, da come lo educano, come insegnano a stare con gli altri cani e come comportarsi con le persone. Anche i cani piccoli attaccano, ma certo non causano le stesse ferite che provocano i cani di stazza grande come appunto i dogo argentini o i Pit Bull o i pastori tedeschi. Mi chiedo se ai due cani sia mai stato avvicinato 'il cucciolo d'uomo', perché è così che viene visto dai cani un bambino. Mi chiedo se i padroni abbiamo mai fatto socializzare i due cani con il piccolo, trascorrere del tempo per conoscersi. I bambini, in particolare molto piccoli, possono avere movimenti bruschi, goffi e se il cane non è abituato può reagire in maniera aggressiva. Anche, un grido del bambino può aver scatenato la reazione dei due cani".

"Non crederò mai che sia il cane a impazzire o a decidere di aggredire le persone senza alcuna ragione: il cane di qualsiasi razza deve essere educato, deve socializzare e deve imparare a canalizzare e reprimere l'istinto predatorio - ribadisce Perla -. Probabilmente in questo caso come anche in altri, i cani non hanno ricevuto le 'istruzioni' e le informazioni corrette su come comportarsi. Poi non dobbiamo dimenticare che le razze canine sono state selezionate dall'uomo: il bassotto è piccolo e lungo perché è nato per stanare il tasso, e i dogo argentini sono stati selezionati per dare la caccia ai puma".

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