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Se ne dicono tante... Sul Pit Bull

L’American Pit Bull Terrier è diventato a partire dagli ultimi anni ’90 il prototipo del “cane pericoloso”. Si è così creata una vasta fascia di opinione pubblica che, supportata da notizie superficiali pubblicate dalla stampa specializzata e non, crede ancora in miti, credenze e pregiudizi che non hanno alcun fondamento. Eccone qualche esempio:

Le sue mascelle si bloccano durante la presa. Non esistono cani che possano presentare questo problema. La credenza nasce probabilmente dal fatto che per secoli ai progenitori del Pit Bull è stato insegnato a bloccare il bestiame con la bocca. Da qui nasce solo un innato “piacere” a mordere ed una elevata efficacia del morso. Null’altro.

Il Pit Bull attacca tutti gli altri animali senza distinzione. Come ogni altra razza tendenzialmente dominante, anche il Pit Bull può manifestare aggressività verso i conspecifici. Questo capita a qualsiasi razza di cani quando due soggetti maschi si incontrano per strada.

Non è raro vedere infatti passare nella indifferenza dei passanti un simpatico Pinscher al guinzaglio che si avventa contro qualsiasi altro cane maschio che gli capita a tiro. Alle volte scene di questo genere suscitano anche ilarità. Se al contrario le parti sono invertire allora ecco che il pit bull è un cane feroce e aggressivo. Nel pit bull questo tipo di aggressività va confusa con una naturale gameness del Pit Bull, ovvero l’aggressività che viene fuori quando il cane viene messo nell’arena. Il Pit Bull è un cane che cerca il confronto con gli altri cani, come molti altri cani.

Il Pit Bull attacca senza avvertimenti. In genere il Pit Bull avverte con alcuni segnali che sta per attaccare, ma la capacità e il desiderio di mostrare prolungati segnali sono stati eliminati in alcuni elementi della razza. Gli avvertimenti rappresentano uno spreco di tempo per cani che si guadagnano da vivere combattendo. Per questo motivo sono stati usati per molti accoppiamenti esemplari che minimizzavano il comportamento minatorio.

Il Pit Bull ha una potenza di morso di 2000 libbre per pollice quadrato (900 Kg x 6 cm² circa). Non esiste alcuna prova scientifica di questo. Gli esperti sottolineano come nessuna razza morda più forte dell’altra. Tuttavia razze come i Rottweiler o gli Akita Inu tendono ad avere una potenza maggiore rispetto a un Pastore Tesco o un Dobermann. Il Pit Bull è sicuramente la razza più tenace ma non per questo ha il morso più potente.

Il Pit Bull uccide troppe persone in proporzione alla sua diffusione. Nelle classifiche delle razze più mordaci (non solo in Italia) il Pit Bull non risulta ai primi posti. Succede invece che se un Apbt morde, fa notizia; se a mordere è un Pastore Tedesco, la cosa è meno rilevante.

Succede poi che i media contribuiscono ad aumentare i pregiudizi verso questa razza attribuendo ai pit bull ogni tipo di aggressione di qualsiasi cane. Qualche tempo fa, mentre la tv commentava la morte di un bambino aggredito da alcuni feroci pit bull, le immagini mostravano al contrario un dobermann, un rottweiler ed un meticcio.

Il Pit Bull uccide troppi bambini. Negli ultimi due mesi di luglio e agosto 2009 ci sono stati più neonati e bambini uccisi dalle proprie madri che da cani in un anno intero. Il problema va visto e valutato nel quadro delle condizioni ambientali e psicologiche, sia nel caso delle madri assassine che di responsabilità dei proprietari dei cani. Nessun cane stabile mentalmente e in condizioni ambientali non ostili attacca i bambini per istinto.

Possedere un Pit Bull è come possedere una arma impropria e andrebbero proibiti. Ogni anno muoiono sulle strade per incidenti automobilistici più persone di qualsiasi guerra. Eppure nessuno si sogna di proibire la vendita di automobili.

Proibire l’allevamento del Pit Bull equivale ad eliminare definitivamente la pratica dei combattimenti clandestini. Il movimento cinofilo condanna e contrasta da tempo i combattimenti tra cani. Troppo facilmente si fa confusione tra cinofilia e criminalità.

Il Pit Bull è una razza forte, fiera, equilibrata, sicura di se e dalla grande personalità. Sono queste le caratteristiche che gli allevatori seri tengono a mantenere. Nulla hanno a che fare con chi frutta queste caratteristiche per illeciti guadagni. Non per questo la razza dovrebbe essere estinta.

Anche su questo argomento c’è molto pregiudizio e ipocrisia. Gli stessi che parlano e legiferano (giustamente) per la repressione dei combattimenti tra cani, loro stessi guardano tranquillamente seduti su un comodo divano e divertiti i combattimenti di pugilato tra umani in Tv. Le palestre per l’addestramento al pugilato sono pubbliche e legali. I combattimenti avvengono in arene (ring) esattamente come i “pit” ovvero le fosse dei combattimenti dei cani. Le scommesse sono addirittura legali. Eppure nessuno si sogna di eliminare il pugilato e le scommesse. E’ considerato al contrario una nobile arte. Una pratica sportiva. Che quando non uccide, invalida permanentemente.

Ragionando allo stesso modo dovremmo ipotizzare la messa al bando della intera razza umana causa di guerre e di ogni sorta di violenza sugli uomini.

Il segreto del Pit Bull. La spiegazione è contenuta nel libro “Cani Pericolosi” scritto da Stefano Nicelli (tra l’altro ideatore della festa del cane meticcio) e Valeria Rossi proprio in quell’anno il 2003 in cui il problema dei cosiddetti cani pericolosi ha conquistato anche le pagine dei quotidiani nazionali oltre la discussa ordinanza Sirchia che ha gettato lo scompiglio non solo tra i cinofili ma tra tutti gli amanti degli animali.

Alla domanda perchè il pit bull è la razza più usata nei combattimenti, la risposta è stata secca e decisa: perchè è la migliore.

Perchè è la razza migliore? Perchè è la più cattiva, perchè è la più feroce? ASSOLUTAMENTE NO!!! E’ la migliore perchè ha la massima tempra e la massima GAMENESS, quella che potremmo tradurre con determinazione, voglia di ottenere a qualsiasi costo il risultato prefisso.

Ci sono decine e decine di cani potenzialmente più potenti di un pit bull (che ricordiamo è un cane di medio-piccola taglia: alcuni soggetti Adba non superano i 12-13 kg). Se prendiamo per esempio un pastore del caucaso o un rottweiler e gli mettiamo davanti un pit bull distratto, che sta voltando lo sguardo altrove, ebbene per il Pit Bull non c’è scampo, viene mangiato (tanto per rendere l’idea) letteralmente in un boccone. Se però uno di questi due cani si trovasse di fronte un Pit Bull attento le cose cambierebbero: a) sarebbe difficilissimo da mordere, data una agilità e una velocità del Pit Bull impensabile per un cane grosso e pesante anche se aggressivo come potrebbe essere un rottweiler. b) anche se venisse morso seriamente, il Pit Bull non abbandonerebbe la lotta, poichè nel momento in cui ha scelto di combattere ha deciso che sarà lui il vincitore. Al contrario di molti cani di taglia grande e gigante che hanno poca tempra, e ovviamente non sono cani selezionati per combattere. c) il Pit Bull combatte in modo diverso e molto più efficace di altri cani: è dotato di maggiore intelligenza e senso tattico ed invece di tenere la presa ad ogni costo come il Bulldog, cambiava bersaglio al momento opportuno risultando devastante nei combattimenti.

Tutto questo è dovuto alla struttura ed il tipo di fisicità delle razze. Il Pit Bull, o meglio l’american pit bull terrier, è un cane selezionato per il combattimento, è il cane da combattimento per antonomasia. Questo non perchè sia il più potente, ma perchè fa della rapidità l’arma vincente dei suoi combattimenti. Un pit bull (che pesa da 13 a 27 kg) è dotato di quell’agilità, resistenza (deve muovere una massa leggera) e potenza del morso (ovvero la prerogativa di un cane da combattimento) che permettono, una medio-lunga durata del combattimento fra simili, oltre a quella caratteristica definita dagli americani come gameness, o combattività elevatissima.

Il rottweiler (42-50 kg ca.), tanto per prendere un cane di grossa taglia, è un cane bovaro, selezionato per la custodia e la conduzione delle mandrie allevate in baviera da secoli. Ha mantenuto una buona soglia di aggressività necessaria per la protezione del padrone e dei suoi averi e per dominare animali almeno 4/5 volte più grosse di lui. Durante le guerre mondiali il carattere di questo cane è stato sicuramente incattivito, ciò ha aumentato notevolmente la sua aggressività, che oggi è ancora presente nella totalità dei soggetti. Tuttavia il rottweiler non è il cane ideale per un combattimento essendo molto pesante e avendo alte percentuali di massa grassa, pur detenendo il record di razza canina con il morso più potente.

Come comportarsi col proprio Pit Bull. La vera pericolosità dell’American Pit Bull Terrier è determinata forse solo da chi lo possiede. Certamente un addestramento votato all’aggressività, un’assenza di stimoli sociali durante la prima fase di vita e un atteggiamento sbagliato da parte dei padroni possono creare dei seri danni in una razza che di per sè ha tutte le potenzialità, ma non la volontà, di essere un killer, come spesso si vuol far credere. Tuttavia il Pit Bull non è un animale adatto per chi cerca un cane qualsiasi da far scorrazzare in un parco insieme ad altri cani. Il Pit Bull non ha alcuna colpa delle manipolazioni umane che hanno influito sul suo carattere.

Il Pit Bull è un cane forte e tanto sicuro di se che per istinto è portato a confrontarsi con i cani dello stesso sesso, qualunque sia la razza e grandezza se soltanto ritiene minaccioso i loro comportamenti. Il mio cane, per esempio, resta indifferente al ringhiare ed abbaiare della moltitudine di cani che incontra per strada, non quando incontra cani altrettanto dominanti o che assumono atteggiamenti di sfida.

Sono inutili i tentativi di cambiare il suo carattere, un vero Pit Bull rimane un cane fiero e dominante. E’ solo una violenza contro lo stesso cane e la stessa razza. Molti Pit Bull possono comportarsi come i bassotti, golden retrievers ed altre razze selezionate specificatamente per avere tratti caratteriali generici, particolarmente adatti ad animali da compagnia, ma non è corretto aspettarsi che tutti i Pit Bull o gli altri esemplari di razze lo facciano.

E’ assolutamente necessario un comportamento responsabile del padrone. Se non si ha intenzione di impiegare tempo, denaro, attenzione e sforzi per gestire correttamente il vostro animale, allora non prendete un cane. E a maggior ragione un Pit Bull.

Un vero Pit Bull non è un buon cane da guardia, solo i Pit Bull instabili aggredirebbero istintivamente uno sconosciuto. Un Pit Bull normale vede tutte le persone come amici, a meno che le loro azioni non dimostrino il contrario. Questo atteggiamento aperto e socievole deriva dalla loro sicurezza di se e dalla coscienza della propria forza. Un Pit Bull tipico è spesso sottomesso con l’uomo, e adora i bambini. Un Pit Bull che ringhia alle persone e le aggredisce senza motivo non è tipico della razza, e tenere un cane del genere mette in pericolo le persone, gli animali e l’immagine della razza che amiamo.

Il futuro Questo cane ha già dimostrato di poter essere un ottimo ausiliare dell’uomo, non meno di altre razze più blasonate. Il suo progressivo impiego nella Pet Therapy e negli esercizi equivalenti ai brevetti di lavoro SchH e Ipo tracciano già da soli il futuro del Pit Bull. Sempre che, come al solito, trovi i padroni giusti

Perchè amiamo i Pit Bull. Il Pit Bull è un cane di grande potenza e dinamicità. E’ una razza dalla costruzione solida, molto muscoloso, ma allo stesso tempo molto agile e scattante. Elegante nel portamento e molto attento a tutto ciò che lo circonda. La sua espressione è decisa e seria. E’ una razza ben piazzata e robusta. E’ un cane di una rapidità di movimenti incredibile. Un cane che sa coniugare potenza e agilità. Il Pit Bull è un cane felice, sicuro di se, sempre pronto a una corsa sfrenata, docile (per non dire dolce e coccolone), mai dominante con le persone che ama, affabile con i bambini, sempre pronto a mettersi alla prova con altri cani, pagliaccio, giocherellone ed incredibilmente forte e veloce all’occorrenza. Il Pit Bull è cane che si affeziona in modo esemplare ad una persona in particolare. Questa persona rimarrà il suo unico pensiero durante tutta la sua vita.


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